Tram di Natale a Milano |
Una nazione che ha una città
che si chiama Natal dovrebbe celebrare il Natale con tutti i crismi. Natal, la
capitale dello stato brasiliano del Rio Grande do Norte, fu fondata proprio il
giorno di natale nel 1599. In realtà il Natale è un’occasione importante perché
il Brasile è la più grande nazione cattolica del mondo, ma la festa celebrata
in grande pompa è un’altra, il Carnevale.
Il
Natale per gli standard brasiliani di festa è, bisogna ammetterlo, piuttosto
sobrio. Prima di tutto è un’occasione da trascorrere in famiglia, quindi si
esce poco, al limite si va al ristorante la sera della Vigilia, se proprio le
cuoche non hanno voglia di mettere niente in tavola. Ricordo perfettamente il
mio primo Natale brasiliano. Lontani da casa, eravamo volati da San Paolo a Rio
de Janeiro perché speravamo di festeggiare alla grande nella città carioca. La
sera del 24 dicembre non c’era nessuno per strada, i ristoranti erano pieni e
non accettavano ospiti in più, la serata era tranquilla, nemmeno un cane
spelacchiato in giro. Alla fine siamo riusciti a trovare uno strapuntino in un
ristorante, sic, italiano di Ipanema. (...)(...) L’albero di Natale è presente in ogni, ma proprio ogni, casa brasiliana, e si trova declinato in tutte le dimensioni e decorazioni anche in giro per le città. Vero è che se al Nord è il Presepe protagonista, per il Sud è l’albero. Perché il Sud è stato ampiamente colonizzato da immigrati di origine tedesca e quindi festeggia di preferenza con l’albero. In queste zone può capitare che faccia anche freddo e addirittura nevichi, ma senz’altro non a Natale, visto che in Brasile è piena estate in quel periodo.
Uno degli alberi più
scenografici che si possano vedere in Brasile è quello, gigantesco, piazzato in
mezzo alla Lagoa Rodrigo de Freitas,
dietro le spiagge di Ipanema. Un cono di ferro che stilizza un abete decorato con
centinaia di luci e lucine, galleggia in mezzo alla laguna. Spicca nel periodo
natalizio in tutta la sua altezza dal 1996 quando è stato eretto il primo, alto
48 metri. E continua crescere, chissà quanto in alto arriverà.(...)
(...) La cucina brasiliana è multisapore,
multiodore, multicolore, multi come tutto in questo paese. Si deve pensare che
in Brasile sono arrivate diverse culture in ondate diverse e ognuna ha lasciato
traccia nella cucina. Il Sud è tedesco, nel senso che molti degli stati del sud
del Brasile hanno ospitato e ospitano colonie di origine tedesca, come ad
esempio il Rio Grande do Sul. Quindi non è difficile incontrare piatti come i
crauti o il maiale affumicato e a Natale sulla tavola è facile trovare lo Stollen,
un dolce tradizionale. Gli stati del Nord, tra cui Bahia o l’Amazzonia, sono in
maggioranza abitati dai discendenti degli schiavi, qui venuti per lavorare
nelle piantagioni o dagli indios nativi, quindi è facile assaporare piatti conditi
con olio di palma, a base di manioca o di pesce e crostacei come le Moquecas, oppure con le erbe amazzoniche
come nella zuppa Tacaca, che lascia
le labbra leggermente anestetizzate per via delle foglie di Jambu utilizzate per confezionarla. Non
poteva mancare un piatto creato dagli schiavi ai tempi delle catene, la Feijoada, si tratta di uno stufato di
fagioli neri al quale venivano aggiunte in origine puntine, orecchia, zampetta
di maiale e varie altre interiora. Era la quota che spettava agli schiavi dopo
l’uccisione del maiale, i quarti nobili andavano ai padroni, quello che
avanzava a loro. Anche se oggi ai pezzi tradizionali si sono aggiunti quelli più
nobili, senz’altro non è un piatto natalizio, benché sia quello che più di
tutti rappresenta il Brasile.(...)
Trovate il resto della storia e le ricette nel mio libro (qui a fianco il link) "Il Natale è Servito" ed. La Linea Bologna.
Da domani un menu di Natale da leccarsi i baffi. Le ricette non sono quelle del Natale è servito, quindi questo non vi esime dall'acquistare il libro. Ah, Ah, Ah.
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