lunedì 10 settembre 2012

PARFUM DE PETIT DEJEUNER

La nostra vita è costellata di odori che possiamo dividere tra profumi e puzze. Uno dei miei profumi preferiti è senz'altro quello dell'asfalto bagnato alla prima pioggia dopo una lunga siccità estiva. Quell'aroma così tipico, in bilico tra il polveroso e il bagnato, che ha dentro di sé tutta una storia. I mesi asciutti hanno fatto accumulare la polvere sull'asfalto, che a sua volta è caldo, e le prime gocce che colpiscono il selciato quasi sfrigolano, come patatine fritte dentro l'olio bollente. E' il momento cruciale, quello delle gocce che evaporano in un profumo che parla di temperature che si abbassano, di nuova vita e di aria pulita. Tutto questo in poche, volatili molecole.
Uno degli odori che sopporto di meno, e troverò molti a contraddirmi, è quello della benzina. Proprio non mi piace, non sopporto di stare vicino ad un distributore d'estate quando l'odore è più forte ed intenso. D'inverno lo tollero di più. Forse è un odore che mi riporta ad una parte dell'infanzia, quella in cui soffrivo l'auto, soprattutto sulle strade di montagna. Ricordo una volta sul passo del Brennero, io seduta dietro, verde e pronta a vomitare, intorno un'odore di benzina terribile, rivivo come se fosse oggi mio padre che si ferma e io che ingurgito a grandi sorsi l'aria fresca fuori dall'auto. Ricordo anche una gentile barista che mi offre mezzo limone da ciucciare direttamente, per attenuare la nausea. E io che ciuccio seduta dietro, disperata perché mi viene di nuovo da vomitare e intorno c'è ancora odore di benzina. E poi il miracolo, lo stesso limone, mezzo ciucciato, che finisce non so bene come, sotto al mio naso e il meraviglioso profumo della scorza nelle mie narici e un benessere diffuso nel mio corpo. Ecco, adoro il profumo dei limoni e della scorza di limone.
C'è un altro profumo che amo, mi accompagna dall'infanzia e non posso dimenticarlo. Lo ritrovo spesso, in molti hotel della provincia francese. A Parigi no, raramente riesco a sentirlo, forse perché gli alberghi sono più moderni, hanno più piani, sono un po' altezzosi, come solo i parigini sanno essere. Quell'odore lo senti la mattina presto nei corridoi, anche se sei all'ultimo piano dell'albergo, è un profumo di caffé, baguette, burro e zucchero, tutto mischiato insieme. E' il profumo di una mattina francese. Da bambina pensavo lo dispensassero con un attrezzo apposito perché nelle altre zone dell'albergo non si percepiva nessun odore, solo nei corridoi potevi apprezzare il profumo del risveglio. Adesso che sono grande mi chiedo come mai lo stesso corridoio, alla sera, non abbia l'odore del ristorante dove vengono cucinati i squisiti manicaretti della cena. Me lo sono chiesta proprio l'altro giorno, in questo delizioso albergo con vista mozzafiato sulla Dordogna, il fiume e la valle. La sera neanche l'ombra del profumo del mio Foie Gras Poelé aux Framboises, la mattina odore di Viennoiseries (tutti i lievitati della prima colazione), Café, Café au Lait, Beurre Echiré, Confiture aux Figues e Baguette. Forse avevo ragione quando ero bambina, passano tutte le mattine con uno spruzzatore gigante pieno di profumo di "Petit Déjeuner" e ci abindolano così, per farci tornare e tornare nello stesso albergo e nella stessa nazione, per sempre.

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